Come ogni anno in questo periodo, mi sono recata nel negozio di borsette di mio nonno per dare una rinfrescata ad arredamento e borsette.
Un lavoraccio che viene fatto una volta all'anno in previsione del Natale.
Natale, la sola idea mi solletica il cervello,io adoro il Natale.
Inizio a pulire la parte fonda, non immaginatevi chissà quale negozio, è piccolo ma l'anno scorso ho buttato 10 sacchi di mondezza neri, di quelli grandi.
Sotto uno scaffale ho persino trovato una Nuova Sardegna vecchio stampo, del 1983, anno in cui sono nata io!
Arrivo e la prima cosa che mi chiede è: "colazione?" oppure "caffè?"
Ieri per la prima volta siamo andati insieme, quando siamo usciti un coro ha salutato "arrivederci Signor Franco!" lui non si è girato e da divo ha portato tutto il suo io fuori dal bar tabacchi! Con RISPETTO!!!
Io arrampicata sullo scaletto in legno di nonno e lui che si guarda intorno, spostando borse per sistemarle e accendendo una sigaretta dietro l'altra,
Attenzione, in negozio c'è un bel cartello VIETATO FUMARE.
Mio nonno ha ripreso a fumare da un po' di anni, in casa non può, altrimenti la moglie, nonna, sarebbe capace di fargli passare dei pessimi quarti d'ora, cosi lui lo fa di nascosto, passeggiando in giardino!
Mi diverto sempre mentre pulisco e riordino o semplicemente sto dietro al banco in attesa di qualcosa da fare.
Passano i più svariati personaggi, amici o conoscenti, persone povere che sanno di trovare un buon uomo capace di aiutarli.
Il signore delle sigarette, la ragazza madre delle offerte, i bambini che prendono le caramelle, i ragazzi di colore che acquistano grosse valige a prezzi stracciati, il lettore a scrocco della Nuova Sardegna, l'amico concorrenza che come lui vende borse e chi arriva semplicemente per fare una chiacchierata con lui.
Io osservo, ascolto e alle volte mi inserisco nelle conversazioni. Mi diverto.
Ieri mentre parlava con un amico, non so per quale motivo, hanno tirato fuori i loro genitori, morti anziani, una lunga vita nonostante il periodo in cui vivevano, mio nonno ha espresso il desiderio di vivere i loro stessi anni. Ha elogiato la mamma, l'ha definita: "mia mamma era una bella donna, eh caspita!"
Lui dice sempre eh Caspita! Lo dice in un modo tutto suo!
Mentre lo ascoltavo ho provato una gran tenerezza.
Delle persone grandi che sperano di vivere ancora per molto mentre ci sono dei giovani che non vedono l'ora che questa loro vita abbia fine.
Penso e arrivo a una semplice conclusione.
Loro si che hanno vissuto una vera vita, fatta di amori e sofferenze, giorni difficili ma superati. Loro che non avevano il telefonino per comunicare ogni momento, loro che non si perdevano dietro i link strappalacrime e carichi di false verità di facebook, loro che il latte lo bevevano fresco e non Zymil, alta digeribilità, loro che non avevano una macchina sotto il culo per andare a frantumarsi contro muretto a secco (anche se, mio nonno non ha la patente a causa di una brutta esperienza con una moto) loro che la TV la guardavano solo un oretta e non si costringevano a guardare soap o il Grande Fratello ( anche se, pur definendo una porcheria il GF i miei nonni lo guardano e mio nonno non si perde una puntata di Beautiful!).
Loro che oggi sono più giovani di me a 28anni!
Nonno va in negozio tutti i giorni sin da quando aveva il nido delle cose belle e mio babbo era bambino, tutti gli anni "minaccia" di chiudere.
E' la sua vita, è tutto quello che lo rende ciò che è, mio nonno in Corso Vittorio Emanuele è un istituzione!
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