Reduce da una storia d’amore finita alle porte del quinto anno,dopo
aver già sottoposto la mia vita a un repentino cambiamento, mi sono ritrovata
scaraventata in un nuovo mondo.
Un mondo fatto di natura, roulotte e mare.
Un’ animo sensibile a ogni mutamento del tempo, una solitudine
interiore accompagnata dalla vita silenziosa di un maggio piovoso in Sardegna.
Uno spiraglio di serenità che avvicinava a me qualsiasi essere, la
stessa serenità che mi ha fatto conoscere e frequentare una persona importante.
Una persona che presto è diventata parte di me per il quale ero decisa
a cambiare città.
Ero, pensavo di esserlo, ma qualcosa mi ha fermata.
Finisce l’estate e la mia vita sarebbe dovuta cambiare.
In realtà vi dico che il vero protagonista di questa breve parentesi di
vita che leggete non sono di certo io.
Colui che ha fatto l’azzardato passo audace e avventato, sapendo che
avrebbe sicuramente corso dei rischi e che la sua vita sarebbe cambiata
improvvisamente è proprio quella persona a me tanto cara che mi sta affianco.
Lascia la sua città per attraversare il mare e finire nel fantastico
campeggio,deve cambiare aria lo chef dai 200 coperti in un’ora, ha bisogno di
relax e l’occasione si è presentata. Era il 26 Maggio 2010 quando sbarca in
Sardegna con la sua bicicletta. Ci conosciamo, ci piaciamo, decidiamo di
lasciare insieme l’isola ma io divento la sua “trappola” (capirete più avanti
il perché.) Nonostante il mio tirarmi indietro decide di non tornare nella sua
amata Torino per rimanere al mio fianco, prendendo casa, cercando lavoro in una
città sconosciuta, superando gli ostacoli che la vita gli ha messo avanti e
amandomi nonostante il mio caratterino.
Ammiro il suo coraggio.
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